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B_NORM    
view post Posted on 20/12/2018, 18:30 by: Guardiano-FedeReply
Ho preferito platinare tutti e tre i giochi prima di levarmi sto peso dalla testa e discutere qui, fra me e me, di questo nuovo (vecchio) Spyro, che non facevo più entrare nella mia vita di videogiocatore da tipo più di quindici anni.

Per la precisione, dall'epoca del primo Spyro per Play 2, che ho scoperto poco temo fa essere veramente un aborto mal riuscito, un titolo sviluppato male e pensato male, che sulla console di Sony è arrivato come una ciofeca fatta e finita.

Il che mi lascia una bella sensazione, dal momento che non solo lo avevo comprato, non solo avevo provato a giocarci, ma lo avevo anche abbandonato in quanto non riuscivo a passare sopra a tutte le magagne a cui il titolo stesso sembrava aggrappato con le unghie.
Quindi, meglio cosi.

Per tacere della mia piccolissima parentesi, anno 2010, con lo Spyro del futuro, quello che poi sarebbe entrato di peso in Skylander.

Dunque, tornando indietro nel tempo, quali sono le sensazioni che mi ha lasciato?
Prima di tutto, un'incredibile botta di feels fin troppo giustificata.
Da quello che posso ricordare, praticamente tutto è uguale a vent'anni fa.
Livelli, situazioni, nemici, enigmi. Qualcosa è stato ovviamente modificato perché letteralmente fuori da ogni logica visto il progredire del media (un livello nel primo Spyro in cui bisognava inseguire un ladro, che ricordo ostico a qualsiasi età) ma a grandi linee si può rigiocare al primo Spyro cosi come era stato creato in origine.
E in buona sostanza, anche i due capitoli successivi, che non mostrano grandi differenze dall'originale.

Cosa rimane quindi, tolta l'ovvia grafica adattata per il 2018?
E' strano, ma giocando ho scoperto come fra questa Trilogy e quella di Crash sia proprio quest'ultima a uscirne con le ossa rotte.
Senza nulla levare al titolo Naughty Dog, il drago è stato protagonista di storie molto semplici, ma in grado di contribuire a far sognare bambini e ragazzi.
Che era poi uno degli obiettivi della prima Playstation.

Nel primo gioco la trama è pressoché inesistente, ma funziona.
Nasty Gnorc trasforma i draghi più anziani in statue di cristallo, e tocca a Spyro salvarli in giro per i mondi. E ogni mondo è a se, e non sembra un'area di medie dimensioni in cui cercare le gemme e uccidere i nemici, ma bensì da l'idea di uno spazio inserito in un universo che funziona secondo determinate regole all'infuori di esso.
Ricordo di essermi perso ben più di una volta, a immaginare cosa ci fosse oltre le barriere magiche che delimitavano il mondo.
Ma tornando alla trama, è nel secondo capitolo che c'è stato davvero un punto di svolta.
L'ingresso di Ripto, e conseguentemente di Hunter e degli altri comprimari, ha gettato le basi per una trama che non rimaneva ferma al gioco dedicato, ma evolveva con lui.
Questo, unito alle mini trame legate a ogni livello, dava a Spyro 2 quella connotazione avventurosa che non...

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Comments: 0 | Views: 95Last Post by: Guardiano-Fede (20/12/2018, 18:30)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/11/2018, 21:03 by: Guardiano-FedeReply
La pic di presentazione di questo video mi ammazza ogni volta.



Bujakasha
Comments: 0 | Views: 29Last Post by: Guardiano-Fede (5/11/2018, 21:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/11/2018, 20:53 by: Guardiano-FedeReply
Mi sono avvicinato al nuovo Dragon Quest come di solito mi avvicino a una donna che non conosco.

Stile "animali predatori a caccia nella savana".

Ma cazzate a parte, mi viene da salvare quasi tutto di questo nuovo capitolo, tranne poche cose che comunque dirò subito dopo i PRO, sempre per il solito discorso che le cose belle non se le caga mai nessuno ma quando c'è entrare in modalità distruzione la gente va subito a comprare i pop corn.

La trama, in questo undicesimo capitolo, è abbastanza solida. O perlomeno, è solida come tutte le altre, dato che ricalca l'evoluzione della storia nello stesso identico modo.

E non mi riferisco al classico schema "situazione --> problema --> soluzione".

Dico proprio ciò che chiunque abbia già affrontato un DQ prima di questo potrà riconoscere.

L'eroe che si ritrova in mezzo a un casino senza sapere bene perchè (classico), i compagni che si aggregano uno dopo l'altro (classico), il cattivo che diventa buono (super classico) e l'ottenimento in sequenza di un mezzo di trasporto terrestre, marittimo e poi aereo.
Qui modificato un pelo, con mio stupore.

Ecco, il primo appunto è che tutto questo è TROPPO classico.
Fino a quando non compare una certa torre, la storia sembra sempre non riuscire a decollare, forse anche per colpa di personaggi che con tutta onestà rientrano fra quelli che meno mi sono piaciuti dei capitoli che ho giocato.
L'eroe è impresentabile, con quel taglio di capelli imbarazzante e quei vestiti. Nulla a che vedere con quello dell'ottavo capitolo, che nel suo essere trasandato riusciva a colpire positivamente.
Sylvando è un omosessuale / bisessuale stereotipato al massimo, ma che riesce comunque a far passare un messaggio positivo. Ma nella sua creazione gli sviluppatori non hanno usato un minimo di rispetto e troppe volte sembra che i suoi gusti sessuali siano un mero pretesto per scenette comiche tremendamente umilianti.

Grazie al cielo con i personaggi di Erik e Jade la cosa si risolleva un pelo, uscendo da quel tunnel mentale che da l'impressione di guardare i protagonisti di uno sceneggiato RAI anni 30.

Anche a livello di combat system sono stati fatti passi da gigante, ma anche qualche passo indietro.
La funzione di imporre tattiche non precise ai personaggi, ma più direttive "a grandi linee", funziona quasi sempre al limite della perfezione.
Ma talvolta l'intelligenza artificiale sclera per cazzi tutti suoi.
Impostando tre personaggi su "attacco feroce" si decide di spendere i loro turni per fare danni all'avversario. Perchè magari come nel mio caso si ha un Healer (qui praticamente solo il personaggio di Serena è dedicato a questo) impostato su "Guarigione" che spenderà la sua turnazione per rimettere in sesto tutti.
A livello logico questa cosa oltre a essere semplice da morire, funziona.
Peccato che l'...

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Comments: 0 | Views: 69Last Post by: Guardiano-Fede (5/11/2018, 20:53)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/11/2018, 20:19 by: Guardiano-FedeReply
I ritardi di Trenitalia mi possono solo dare facciate nel culo



Bujakasha

Edited by Guardiano-Fede - 5/11/2018, 21:03
Comments: 0 | Views: 432Last Post by: Guardiano-Fede (5/11/2018, 20:19)
 

B_NORM    
view post Posted on 7/10/2018, 19:12 by: Guardiano-FedeReply
Chiariamoci, ho continuato la Master in PES 2017 fino a tipo l'anno 2055.

Questo l'ho abbandonato dopo boh, due settimane, e quattro stagioni.
Non è fatto male in termini di gameplay, anzi, può divertire cosi come divertivano gli altri.
E anche a livello di grafica sono riusciti a far sembrare le magliette molto più reali di quello che parevano, con un effetto "bagnato" di tutto rispetto.

Il problema è il contorno.
Partendo dalla D1M, che è quella che mi interessa di meno, passando poi per la Master vera e propria.

La D1M è LETTERALMENTE un cazzo di copia incolla delle precedenti.
FIFA ha un gameplay terrificante ma perlomeno prova a dare sempre qualcosa di nuovo al giocatore. Vuoi modalità di merda, vuoi cose di cui poi non usufruisce quasi nessuno (e si, stiamo parlando sempre de Il Viaggio).
PES invece sta ricadendo nell'errore che lo ha quasi ammazzato nel 2009. Adagiarsi sugli allori.
All'epoca la situazione era diversa, e l'antagonista praticamente inconsistente, ma la sensazione pressante è che non abbiano nessuna idea per migliorare l'offerta.
Come dicevo, la D1M è uno spudorato copia incolla, con la percentuale di fiducia, le abilità SEMPRE UGUALI*, la totale mancanza di un vero sprone che convinca a giocarla.
Ti fai il tuo alter ego, affronti le partite. Stop.
Come dico da anni a questa parte, non pretendo Life Soccer ma se già in termini di licenze si sfiora il ridicolo dammi qualcosa che la concorrenza non ha.
Qualcosa di concreto, magari.
* : per abilità sempre uguali mi lamento di come più di un secolo di calcio venga racchiuso in una serie di skill dimenticabili per tre quarti abbondanti.

E qui si passa alla Master League.
Che è stata facilitata talmente tanto che non riuscivo a rendermene conto.
Perlomeno all'inizio, nel 2017, bisognava stare attenti agli stipendi perchè non era raro che le richieste di prolungamento di contratto, specialmente se dieci/dodici alla volta, potessero rischiare di far finire sotto i conti.
Qui invece si hanno SEMPRE soldi, specialmente se si allena un grande club.
Gli introiti sono pazzeschi e basta comprare un paio di giovani per ritrovarsi i conti strabordanti nel giro di? Tre stagioni?
L'unica cosa che hanno migliorato, ed è una vittoria di Pirro, riguarda le opzioni aggiunte nella contrattazione dei giocatori, in cui si possono finalmente intaccare più nel dettaglio i premi, lo stipendio, gli anni, senza basarsi sulla CPU che determina a se la percentuale di riuscita.
Ripeto, vittoria di Pirro.
Perchè poi hanno mandato in vacca il reclutamento tramite primavera che qui caga fuori solo mezze tacche. Pezzenti con un valore generale ridicolo che non ha senso mettersi a livellare.
E dulcis in fundo i trasferimenti con altri club resi quasi impossibili.
Posso capire che se provo a prendere Messi è quasi impossibile, ma se provo a prendere un diciassettenne di una squadra sud...

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Comments: 0 | Views: 48Last Post by: Guardiano-Fede (7/10/2018, 19:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/9/2018, 19:42 by: Guardiano-FedeReply
All'epoca, e si parla di anni e anni fa, avevo davvero apprezzato Flower.

Alcuni suoi passaggi, come quello del temporale o il "livello" (anche se più specificatamente mi verrebbe da dire "scenario") finale li ho trovati parecchio toccanti. Davano un messaggio chiaro anche se non sbandierato, riuscivano a trasmettere sensazioni ben precise e soprattutto aveva una conduzione artistica ispirata, anche se non adatta a tutti e con fin troppe magagne nel gameplay.

Rime però, per quanto come stile sia completamente diverso, tenta anch'esso di colpire il giocatore a livello emotivo, a mio parere cagando abbondantemente fuori dal vaso.

Sia chiaro, ho apprezzato molte delle idee di Rime. Partendo da questo lungo inseguimento a un uomo incappucciato di rosso, a molti dei suoi scenari.
Solo che non prende mai una posizione chiara, anzi. Lascia sempre chi ha il pad in mano in questo limbo in cui non si sa bene cosa pensare.

Non si ha una vera storia fino alla fine.
Fino a quel colpo di scena finale (si può parlare di colpo di scena? Vbb chissenefrega) tutto è molto confuso. Sembra di assistere a un lungo viaggio in una terra magica in cui le parole non servono davvero, quanto più si lascia a sopperire l'abilità d'immaginazione di chi sta dietro lo schermo.

Ma questo, per esempio, in un gioco "muto" come Journey va anche bene.
Qui invece confondono, danno solo l'ombra di un vero obiettivo. Spingiamo questo bambino a rincorrere la figura misteriosa, e a scalare una torre in seguito, solo perchè crediamo che li in cima ci siano le risposte che cerchiamo.
E non ci sono.

Certo, c'è una grande verità.
Una grande, terribile verità da accettare. Ma il viaggio non rende questa verità l'ultimo pezzo di un immenso puzzle finalmente chiaro davanti a noi, quanto più una supercazzola particolarmente lunga da digerire che poteva risolversi molto, ma molto prima.
Il deserto, le caverne, la spiaggia, le mura, la piazza sotto il temporale. Sono location meravigliose, capaci di fare da sfondo a un sogno o a un incubo. Ma se non sono inserite nella storia in maniera convincente, o perlomeno in maniera che arrivo alla fine e non mi domando mille volte perchè cristo ho perso tutto questo tempo, diventano pacchiane.
Fini a se stesse.

Bound dava una marea di inutilità visiva per mascherare abilmente una storia adulta. Rime è letteralmente lo stesso, solo con gli enigmi.
Cercare di indirizzare il cervello di un giocatore verso orizzonti più lontani e su tematiche sociali impegnative è un progetto di tutto rispetto, e ammiro chi si cimenta in questa sfida.
Ma se per arrivare a comprendere questa tematica devo sorbirmi ore e ore di riempitivo, il valore finale del messaggio si perde per strada.
Bound teneva impegnati molto molto meno di Rime. Però ai titoli di coda ho sentito di aver imparato qualcosa dall'esperienza.
Qui il nulla. Zero.
...

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Comments: 0 | Views: 43Last Post by: Guardiano-Fede (5/9/2018, 19:42)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/7/2018, 19:49 by: Guardiano-FedeReply
La questione del flop mi colpisce nel profondo.
E il fatto di esserselo levato dalle palle a Luglio, quindi con molti mesi in cui spero di giocare ancora parecchia roba, lascia il mio catatonico cervello beato per quello che riguarda l'angolo videoludico.

Horizon non è brutto.
Non lo è graficamente, dove quasi tutto lascia a bocca aperta.
La grafica fa tutto quello che deve fare, e le macchine sono rappresentate in maniera eccelsa. Vederle vivere nell'ambiente di gioco è poetico, un vero inno alla vita.


E anche il suo gameplay non è male, seppur con mille riserve.
Non ho molto apprezzato la parte crafting, per gusti puramente personali, e anche le armi alla fine non mi hanno detto nulla di nulla.
E questo era solo il sussurro di un problema enorme.

Horizon ANNOIA, porca troia. E l'ho detto molto molto prima che Farenz se ne uscisse con la flop ten 2017 (a proposito, avevo detto anche che Watch Dogs 2 faceva schifo, stesse identiche parole, quindi Farenz smettila di copiare dai che hai un'età su fai il serio)

Annoia.
Da poco dopo l'inizio, quando passa il normale effetto UAO dovuto a quello che vedi, fino a tipo fine gioco, quando finalmente iniziano a trovare risposta le domande che ti porti avanti da decine di ore.
Ma nel mezzo hai una serie di missioni che conducono a nulla. Un inseguimento feroce verso dei tizi che continuano a sfuggire per un soffio, e le domande continuano a stare li senza risposta.
Il problema è che nel fare queste missioni, perlomeno io, non ho trovato davvero nessun motivo che mi spingesse a fregarmene qualcosa.
Nessun mordente, nessun vero motivo che mi portasse a provare empatia coi PNG con cui interagivo.

E solitamente poi qui partono le scuse del cazzo tipo "sono problemi tuoi", ma leggendo su internet ho scoperto che non sono il solo a pensarla cosi.
E non credo che tutti parlassero dopo aver giocato Zelda, uscito quasi in contemporanea.

Il mondo post apocalittico è credibile.
La sua struttura è credibile.
La storia che c'è dietro è credibile.
Ma non si sposa bene con quello che poi rappresenta la vera essenza di questo open world. Ossia fare cose, esplorare, scoprire.
Il tutto è trascinato, non dico a forza ma quasi, in interminabili passeggiate o cavalcate che rendono il dirigersi da un luogo all'altro uno strazio, complice anche il fattore di aggressività degli animali.

Posso capire che se incontro Sentinelle o Secodonti devo prepararmi alla lotta.
Ok.
Ma che i Cervaviti vengano a rompermi i coglioni mentre attraverso una foresta, questo no.
E' follia.

Anche qui l'effetto sorpresa sparisce in fretta e lascia spazio a un forte senso di abitudine.
Ero emozionato quando ho incontrato per la prima volta uno Spazzino. O quando sono riuscito a uccidere un Divoratuono.
Ma alla decima volta è una rottura di coglioni.
Mira, spara, picchia, uccidi se non sei uc...

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Comments: 0 | Views: 41Last Post by: Guardiano-Fede (23/7/2018, 19:49)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/6/2018, 18:47 by: Guardiano-FedeReply
Comunque questa serie riguardandola è interessante come la ricordavo, tolte le battute da sagra del fagiolo. E da questo episodio ricordo di aver aspettato ogni nuovo video con impazienza perchè col cazzo che mi sarei giocato RE7, ma lo volevo guardare a tutti i costi.

Comments: 0 | Views: 31Last Post by: Guardiano-Fede (16/6/2018, 18:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/6/2018, 18:18 by: Guardiano-FedeReply
Lo dico subito, e mi levo il pensiero.

Quando si parla di KH sono, metaforicamente, alla stregua di un nazista.
Per me non esiste che qualcuno discutendo di questa saga possa dire "eh ma sai non è il mio genere / eh ma sai i gusti..."

Perchè andreste presi, rinchiusi in una camera a gas e levati dalla faccia della terra, "via via brao brao" - calciomercato cit.
Tutto questo supportato dalla mia crippling depression che fa cascare a zero la mia pietà nei confronti degli esseri umani in generale.

Comunque,

Perchè aspettiamo Kingdom Hearts 3 come la venuta del Cristo, ma sono abbastanza sicuro non aspetteremo Kingdom Hearts 4?
Nel senso, non lo aspetteremo cosi, con questa voglia, questa carica, questo desiderio.

Kingdom Hearts 1 esce nel mercato europeo a novembre del 2002, e traccia un solco.
Perchè da un lato avevamo la figosità dell'universo di Final Fantasy, composto da un sacco di casini e da seggiolate prepotenti sul muso.
Dall'altra però avevi la comicità e la carica visiva dei personaggi Disney, e la prospettiva di poter vedere Paperino dare queste seggiolate sul muso a qualcuno era, per chiunque, un'idea di partenza pure fin troppo interessante.

La retorica su quanto KH abbia fatto sognare (o spinto ad immaginare) una generazione di giovani videogiocatori è stucchevole ed è stata presa in mille modi diversi, ma è proprio da qui che mi preme iniziare.
Sora è sviluppato sull'archetipo dell'eroe buono.
La sua evoluzione nell'arco degli anni è talmente semplice da andare oltre il banale, eppure funziona.
Non è un soldato di ventura, non è dotato di poteri speciali prima che si sviluppi la trama, non è inserito in un contesto che gli possa dare skill differenti da quelle di un comune ragazzo di quattordici anni ( io ricordavo 10, ma la wiki dice 14 quindi chi sono io per contraddire la wiki GG).
Di lui si sa che ha una vita tranquilla e assolutamente normale, che sogna di viaggiare per il mondo, che va a scuola e che ha una madre (il padre non pervenuto, ma si sa che i padri solitamente nelle storie contano quanto il due di picche a briscola quando comanda cuori).
Sora è buono, rimane buono, e vuole solo il bene per tutti. Non ha nessuna chiave di lettura secondaria, non è complesso, non è nemmeno cosi interessante.

Qualunque ragazzo poteva sognare di essere Sora, o poteva immedesimarsi in lui.
Anche perchè se lui era il classico protagonista buono, bello e bravo, dall'altro lato avevamo il classico antieroe bello, fortissimo e dannato, che faceva del male per poter fare infine la cosa giusta.
E' innegabile che Riku sia un personaggio MOLTO più interessante di Sora, ed è innegabile che la direzione presa dalla trama sia stata pensata anche per dargli maggiore importanza di quella che già aveva.

Il vincente piace, ma per quanto buono non piacerà mai quanto il vincente che sacrifica se stesso per gli altr...

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Comments: 0 | Views: 68Last Post by: Guardiano-Fede (16/6/2018, 18:18)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/5/2018, 17:54 by: Guardiano-FedeReply
The Journey 2 è una merda?
Si.
E' una merda al 100%?
No.

(si ok, avevo dato per scontato che la storia vista in FIFA 2016 e a cui la modalità stessa fa riferimento fosse autoconclusiva. My bad ma COMUNQUE [...] )

Sono stato cresciuto (anzi, mi sono cresciuto con il tempo, per meglio dire) con un precetto di vita che trovo encomiabile e molto importante.
Quello che dico, usando una delle lingue che più facilita la precisione di un concetto da voler esprimere rispetto a molte altre, deve essere sinonimo di quello che intendo fare. Se uso determinate parole lo faccio per dare un'idea chiara, precisa, di quello che ho in mente.

Partiamo da qui, dunque.

Sul retro della copertina di FIFA 2017 vi è scritto, e cito testuale, "vivi la tua vita dentro e fuori dal campo con la nuova modalità Il Viaggio".

Ora.

"Vivi la TUA vita".
Tua.
Tua significa che tu giocatore puoi decidere quello che deve accadere. Altrimenti mi scrivi "interpreta Alex Hunter nella nuova modalità ecc ecc IN UNA STORIA GIA' DECISA".
Non puoi scrivere che praticamente tutto è scriptato o impostato perchè perdi credibilità? (che poi, perdere credibilità l'EA, sarebbe come rubare dei soldi a un vagabondo).
Usa altri termini. Giraci attorno.
"una storia INCREDIBILE", "una trama basata sull'amore per il calcio".
Guarda, sono due idee a cazzo che mi sono venute cosi, dal nulla, e che sono meglio di quella perculata sul retro copertina.
Perchè The Journey 2 non è la TUA storia.

La storia è scritta perchè il tuo avatar decida di volersi far trasferire senza poter prendere un'altra strada.
E' scriptato che tu ti infortuni a un certo punto della carriera.
Penso, ma ne sono abbastanza sicuro, che anche quelle poche scelte morali che vengono spacciate per "scelte importanti che hanno ripercussioni" siano a conti fatti semplicemente delle scene video che differiscono per qualche particolare.
E niente più.
Forse, e ripeto FORSE, solo una scelta ha effettivamente delle conseguenze. Le altre non dovrebbero pesare nulla.
Nada. Zero. Solo l'illusione di una scelta.

E quello che fa più male, quello che davvero mi fa incazzare, quello che proprio non riesco a mandare giu in nessun modo, è che oltre a doversi sorbire una trama principale che non offre mezzo spunto per essere interessante mi tocca anche sorbirmi ogni partita prevista dal calendario.
Perchè non è possibile simulare le partite.
Ora, qualcuno si domanderà "ma scusa, giochi in questa modalità, perchè dovresti/vorresti simulare?".

Ottima domanda, con una conseguente ottima risposta.

Poniamo caso che ci si trovi nella situazione che ho vissuto nella mia partita.
Sono primo in campionato. Sei giornate alla fine con sei punti di differenza.
Ho abbastanza punti per non dover giocare alla morte tutti i 90 minuti di ogni inc...

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Comments: 0 | Views: 37Last Post by: Guardiano-Fede (8/5/2018, 17:54)
 

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