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| (Prima di iniziare, qualche piccola premessa, che mi sembra corretto e doveroso dato che l'internet, e la gente in generale, tende sempre a leggere dieci parole e capirne una, e male.
- Nessuno mi paga. Per quanto questo concetto possa sembrare assurdo e incomprensibile, non esiste anima viva che per la mia opinione è disposta a sganciarmi dei soldi. Tantomeno è disposta a sganciarmi dei soldi per un'opinione positiva o negativa su qualcosa. Ci perdo in potenza di fuoco pecuniaria, ma in fondo a me stesso è anche meglio cosi.
- Il mio rapporto con il calcio, protagonista vero del libro che vorrei esaminare in questo ammasso di inutili parole, è il medesimo che ho con un buon amico. Non venero il calcio come un Dio, e nemmeno lo tratto come una puttana di strada. Mi ci diverto, mi fa incazzare, solitamente mi appassiona. Ma la disciplina che porto nel cuore è semplicemente un'altra.
- Per quanto io sia amico dell'autore stesso del libro, per quante serate in dei pub possiamo aver fatto, per quanti possano essere gli anni che ci conosciamo, questo non pregiudica la mia capacità di giudizio. Anche perchè troverei veramente triste definire meritevole un lavoro che, semplicemente, non lo sia
Lieto di aver dato risposta agli interrogativi dell'internet più ricorrenti, dopo "sesso gratis porno video HD cugina succhia" )
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Allora, partendo dalla premessa già elencata nei FAQ, conosco l'autore di "Yankee '46" e avevo già avuto modo di leggere la sua prima opera letteraria, ossia "Crvena Zvezda". Un buon libro, che mi era piaciuto nonostante qualche svarione in termini di chiarezza in quello che si parava davanti al lettore, ma un buon libro. Che partiva dalla premessa del "What If....", dal classico "cosa sarebbe successo se..." che tanto ci piace e che al cinema spopola poco, e solitamente spopola pure male quando capita (tipo Indipendence Day, che magari una volta pure era bellino ma a guardarlo adesso è brutto che mammamia).
Questo dovutissimo maniavantismo sta nel fatto che anche in questo libro si tratta di un "What If", si tratta di calcio, e si tratta di più storie. Il mio errore, e me ne renderò conto solo in seguito con mio grosso pentimento, è stato quello di approcciarmici come un romanzo normale. Quindi un protagonista, o più, una storia in sottofondo e i classici casini che sarebbero intercorsi fra l'inizio dell'avventura e la sua conclusione. Sbagliatissimo. Yankee '46 vuole essere, a conti fatti, una puntata mai andata in onda di "Storie Mondiali", per trattare un Mondiale di calcio che mai è stato giocato. Un obiettivo arrogante, parecchio arrogante (e chi conosce Federico Buffa e il suo modo di raccontare le cose, lo capisce bene) che funziona.
E lo ripeto, FUNZIONA.
I toni, le curiosità, anche i tempi con cui le vicende si susseguono, o iniziano, ...Read the whole post... |
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