5 user(s) online
F_ACTIVE
5 guests
0 members
0 Anonymous Members
[ View Complete List ]


Last comments

Statistics
F_STATS
Il blog del guardiano have:
426 articles, 48 comments, 56 members,
64,969 total visits, 72 monthly visits

The newest member is Francesco Giannone

Most users ever online was 56 on 12/8/2023, 05:36


Calendar



Spyro : Reignited Trilogy

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/12/2018, 18:30

Member

Group:
Administrator
Posts:
713

Status:


Ho preferito platinare tutti e tre i giochi prima di levarmi sto peso dalla testa e discutere qui, fra me e me, di questo nuovo (vecchio) Spyro, che non facevo più entrare nella mia vita di videogiocatore da tipo più di quindici anni.

Per la precisione, dall'epoca del primo Spyro per Play 2, che ho scoperto poco temo fa essere veramente un aborto mal riuscito, un titolo sviluppato male e pensato male, che sulla console di Sony è arrivato come una ciofeca fatta e finita.

Il che mi lascia una bella sensazione, dal momento che non solo lo avevo comprato, non solo avevo provato a giocarci, ma lo avevo anche abbandonato in quanto non riuscivo a passare sopra a tutte le magagne a cui il titolo stesso sembrava aggrappato con le unghie.
Quindi, meglio cosi.

Per tacere della mia piccolissima parentesi, anno 2010, con lo Spyro del futuro, quello che poi sarebbe entrato di peso in Skylander.

Dunque, tornando indietro nel tempo, quali sono le sensazioni che mi ha lasciato?
Prima di tutto, un'incredibile botta di feels fin troppo giustificata.
Da quello che posso ricordare, praticamente tutto è uguale a vent'anni fa.
Livelli, situazioni, nemici, enigmi. Qualcosa è stato ovviamente modificato perché letteralmente fuori da ogni logica visto il progredire del media (un livello nel primo Spyro in cui bisognava inseguire un ladro, che ricordo ostico a qualsiasi età) ma a grandi linee si può rigiocare al primo Spyro cosi come era stato creato in origine.
E in buona sostanza, anche i due capitoli successivi, che non mostrano grandi differenze dall'originale.

Cosa rimane quindi, tolta l'ovvia grafica adattata per il 2018?
E' strano, ma giocando ho scoperto come fra questa Trilogy e quella di Crash sia proprio quest'ultima a uscirne con le ossa rotte.
Senza nulla levare al titolo Naughty Dog, il drago è stato protagonista di storie molto semplici, ma in grado di contribuire a far sognare bambini e ragazzi.
Che era poi uno degli obiettivi della prima Playstation.

Nel primo gioco la trama è pressoché inesistente, ma funziona.
Nasty Gnorc trasforma i draghi più anziani in statue di cristallo, e tocca a Spyro salvarli in giro per i mondi. E ogni mondo è a se, e non sembra un'area di medie dimensioni in cui cercare le gemme e uccidere i nemici, ma bensì da l'idea di uno spazio inserito in un universo che funziona secondo determinate regole all'infuori di esso.
Ricordo di essermi perso ben più di una volta, a immaginare cosa ci fosse oltre le barriere magiche che delimitavano il mondo.
Ma tornando alla trama, è nel secondo capitolo che c'è stato davvero un punto di svolta.
L'ingresso di Ripto, e conseguentemente di Hunter e degli altri comprimari, ha gettato le basi per una trama che non rimaneva ferma al gioco dedicato, ma evolveva con lui.
Questo, unito alle mini trame legate a ogni livello, dava a Spyro 2 quella connotazione avventurosa che non si sentiva molto nel predecessore.
Fino ad arrivare a Year of The Dragon.
Che dire di questo. L'ho amato, sviscerato, giocato alla follia nella Ps1 modificata bestemmiando su quel disco piratato, dato che avevano aggiunto una procedura anti pirateria che resettava i dati se si arrivava al boss finale (più altri bug assortiti ).
Comprato originale insieme a tutti gli altri, l'ho terminato al 100% in modo da vedere finalmente quel finale "segreto".
E che gioco incredibile. Nuovi personaggi, la trama che riprendeva da dove si era interrotta inserendo altre situazioni, minigiochi, potenziamenti mai visti.
Spyro 3 è e rimane il punto più alto della trilogia, con l'unico neo di aver si creato situazioni e personaggi nuovi, ma di aver eliminato quella sorta di "mini trama" che accompagnava ogni livello del secondo episodio, impoverendo leggermente l'esperienza.

Quali sono dunque le critiche che si possono fare a questa Trilogy?
Paradossalmente, quello che più mi ha incasinato la vita è stata la ricerca delle gemme.
Perchè non avendo conoscenti che ci stavano giocando, ricordavo solo e unicamente il vecchio metodo per trovarle più facilmente (ossia premere tutti e quattro i dorsali) mentre su Ps4 è legata a L3.
Resta che se qualcuno la volesse prendere come sfida personale rischierebbe di uscirci veramente pazzo, un po come è successo a me. Non tanto per i primi due giochi (comunque chiusi e relativamente piccoli) quanto più nel terzo episodio che fra livello principale e sottolivelli staccati creava una sfida a se stante.

E un'altra piccola cosa, puramente personale al 100% : la velocità di gioco.
Ok che si sta parlando di Ps1, e gli anni erano quello che erano, ma ricordavo uno Spyro molto più lento. Ugualmente reattivo, ma più "lento".
Come se questi vent'anni di evoluzione glieli avessero sparati dritti in vena con una siringa intrisa di adrenalina.

E niente più.
Incredibile come non riesco a trovare niente di più di cui lamentarmi, ma davvero questa serie è pensata non solo per far innamorare nuovamente chi già ci aveva perso gli occhi da bambino, ma anche per attirare nuove generazioni che possono conoscere una delle più grandi icone del panorama Playstation d'altri tempi, un vero pezzo da 90 che con Crash Bandicoot dava davvero l'idea di cosa volesse dire il termine "mascotte".

Ed è stato un bel viaggio, davvero.
Uno di quelli che ti permettono di tornare piccolo per un po, senza sentirti in colpa.

Bujakasha
 
Top
0 replies since 20/12/2018, 18:30   95 views
  Share