Detroit Become Human, per il mio sollazzo

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Guardiano-Fede
view post Posted on 5/1/2019, 17:34 by: Guardiano-Fede

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Se siete persone intelligenti che sanno parlare senza necessariamente cagarsi nei pantaloni, sapete che Beyond : Two Souls è un grandissimo titolo, capace di andare ad intaccare tematiche inusuali ma soprattutto di puntare sui sentimenti più complicati di un giocatore.
Al suo saper legare con qualcosa che non esiste davvero, ma a cui vi affezionate man mano nella storia. Se poi questo accade grazie a delle scelte personali che si rifanno a una morale ben precisa, tanto meglio (precisazione dovutissima anche per l'aver giocato meraviglie come Last Guardian ).
Perché psicologicamente questo tipo di giochi possono dire molto di voi.
Ma per tornare al discorso principale, se non vi cagate nelle mutande e quindi siete più intelligenti del caro Sabaku No Maiku, sapete che ragionare per schemi precostruiti, e soprattutto per paletti preimposti, è la cosa più stupida da fare se si parla di Quantic Dream.

Ma ripeto, dovreste essere più stupidi di SnM.
E la cosa è difficile.
D'altronde, basta guardare quella porcheria della sua Blind Run dedicata a questo gioco, per rendersene conto.

Ma comunque.

Detroit fa dell'emotività il suo fattore chiave, riuscendo nell'intento di farci empatizzare con qualcosa che non esiste, e che il gioco mette in chiaro fin da subito descrivendolo come "non vivo".
Per questo tutto il pippone scritto all'inizio a cui mi sono ricollegato.

Non solo.
Gli androidi vengono subito mostrati come sostituibili, meri oggetti dotati solo di parola e intelletto, ma senza quella scintilla che li rende umani.
E qui c'è la prima disanima dell'animo umano.
Perchè Todd NON E' un poveraccio cui la vita ha ingiustamente tolto tutto. E' semplicemente la parte peggiore di una società, forse addirittura di questa società, solo vista da una prospettiva fantascientifica.
E allo stesso modo Hank e Carl. Dissimili in tutto, anche nel modo di trattare gli androidi, ma per motivi completamente opposti che solo per buon amore del mio tempo liberi non sto qui a descrivere.
Anche perché non sarebbe propriamente uno spoiler, ma ritengo giusto che qualcuno se lo giochi sapendo il meno possibile.

Venendo al succo del discorso, DBH è completamente da salvare?
No.

Partiamo dal presupposto che non è un'idea poi cosi originale.
Gli androidi che sviluppano sentimenti è una tematica vista spesso in passato. Il caso più famoso è sicuramente Io Robot, che pare dare anche le fattezze agli androidi senza pelle.
Ma tutto ciò che va oltre questo è sicuramente coraggioso.
Tematiche come famiglia, razzismo, diversità, anche qualcosa contro il mondo del lavoro che diventa sempre più frenetico e sempre meno adatto a un essere umano.
E oltre a questo ancora molto altro, che anche in questo caso scelgo di non parlarne semplicemente perché ci sarebbe tantissimo da dire, e non è una cosa che voglio fare qui, in queste righe, ma più in un articolo dedicato.
Beyond non regala al giocatore emozioni uniche, ma regala esperienze di gioco che difficilmente ha potuto provare prima.
In special modo una, vero la fine, sbloccabile solo con determinate scelte, mi ha positivamente rivoltato dentro, perché mai avrei creduto di trovare una complessità tale nel messaggio di qualcosa vivibile pad alla mano.

E il pregio di Cage, dopo quello che ripeterò fino alla morte essere stato un OTTIMO Beyond:TS, è stato alzare ancora di più l'asticella.
Dare qualcosa che se giocato ampliasse la nostra visione del mondo, non la rinchiudesse ancora più duramente.

Giocare Detroit in stile roleplay, quindi mettendo davanti a tutto non ciò che si prova ma quella che si ritiene essere la psicologia del personaggio è il modo più veloce per dimostrare che di videogiochi, ma anche di un certo tipo di arte in generale, non si capisce proprio un cazzo.

E vedendo chi di solito attua questa scelta, mi sorprendo poco.

Bujakasha

PS : la città di Detroit nel gioco è bellissima, con quel tocco in più alla Blade Runner che si può gustare in certe scene

PS2 : sono riuscito a scrivere tutto questo senza citare nemmeno una volta Markus, Kara e Connor. Perché il vero significato del gioco non è i suoi protagonisti, ma le scelte che decidiamo di compiere.
Teste di cazzo
 
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